Contenuto | Io Non Mi Gioco - Campagna di prevenzione sui rischi del gioco d'azzardo L'iniziativa rientra nell'ambito di un piano più ampio di prevenzione e contrasto al gioco patologico, che prevede 10 differenti progetti coordinati dal Ser.D di Vicenza
A cura del Ser.D dell'ULSS 8 Berica, ha preso il via in questi giorni e proseguirà per tutto il mese di marzo “IO NON MI GIOCO”, campagna di sensibilizzazione finalizzata a sensibilizzare la popolazione sui rischi del gioco d'azzardo.
La campagna si articola in una serie di eventi realizzati in collaborazione con Amministrazioni Comunali, Biblioteche, Associazioni, Scuole, Istituto Rezzara, aziende e realtà del volontariato presenti sul territorio dell’Azienda Ulss 8 “Berica”.
A Vicenza nel 2021 sono stati spesi 211 milioni di Euro e circa 1 miliardo in tutta la Provincia in Gratta e Vinci, slot machine, Lotto e Superenalotto, scommesse sportive.
Preoccupanti anche i dati del gioco on line che sempre nel 2021 ha superato il 60% della spesa totale nei giochi; dall’analisi emerge inoltre che, nel corso del 2021, la fascia d’età compresa tra i 18 e i 24 anni ha fatto registrare il maggior numero di conti di gioco aperti (1.360.612). (Dati forniti dall’agenzia dei Monopoli e delle Dogane nella relazione annuale al Parlamento-Libro Blu 2021).
Il gioco d’azzardo patologico è una problematica sempre più trasversale alle diverse fasce di età in modo particolare per la sua facile accessibilità e la capacità di sembrare innocuo: per questo motivo il Piano Locale di contrasto al gioco d’azzardo elaborato dal Ser.D prevede sia azioni di prevenzione e sensibilizzazione rivolte alla popolazione generale al fine di promuovere la consapevolezza riguardo alle problematiche connesse al gioco d'azzardo; sia attività e servizi per il trattamento del gioco d'azzardo patologico, rivolti alle persone che presentano comportamenti problematici in questo ambito o che hanno già sviluppato una vera e propria dipendenza.
Molta attenzione è rivolta anche ai familiari dei giocatori, che spesso sono i primi ad accorgersi dei comportamenti patologici dei loro cari e che si trovano a dover fronteggiare le conseguenze emotive, relazionali ed economiche di questa patologia, aspetti economici che spesso vedono poi coinvolti anche i servizi sociali territoriali.
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Data ultimo aggiornamento: 31/03/2023 |